Other works on hypertext theory and hyperfiction
rimasto, aperto, vivo. Cosė, 7 anni dopo, ci si interroga ancora sul libro e sulla sua presunta morte. Verso la cultura dell'ipertesto Alla
ricerca di possibili risposte circa l'evoluzione delle forme letterarieproviamo
ad accostarci per gradi all'idea della morte del libro. |
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el 1992 appare in The New York Times Book Review un breve saggio, The End of Books, sull'evoluzione delle forme letterarie. |
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In
quell'articolo
Robert Coover,scrittore americano, attento critico letterario e sperimentatore
di linguaggi innovativi, preannuncia la fine del libro. Il libro -ci
fa intendere Coover- non č solo carta e inchiostro, sequenze di parole
organizzate; il libro presuppone e impone certi modi peculiari di costruire
il mondo: un vedere e un pensare e un organizzare le cose del mondo
-eventi, persone, idee, storie- attraverso una logica, quella lineare,
inventata dai Greci e tramandata fin dentro ai nostri giorni. Ma nell'era
di Internet e del cyberspace il libro, in quanto macchina culturale,
ha perso la sua forza. Ora ci sono nuovi modi per dare forma al mondo:
l'ipertesto, e una logica non lineare che l'ipertesto impone; questi
sono gli strumenti pių adeguati per dare concretezza alle esigenze comunicative
del futuro. |
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