non-fiction
Io, l’autore e il narratore
Is there a mind in this mind?
FotoScambio
Augmented Learning: An E-Learning Environment In Augmented Reality For Older Adults
Protected: Augmented Learning – The development of a learning environment in augmented reality
C’era una volta… la passione infinita: breve storia del cellulare
Nota critica: Walter J. Ong – Oralità e scrittura. Le tecnologie della parola
Prime navigazioni in rete: introduzione alle reti informatiche
fiction
books
L'accumulazione delle distanze |
Mutazioni, trasformazioni fantastiche, riflessioni sul corpo e su come il corpo, contaminato dal virus della tecnologia, diventa il luogo di riferimento per un'analisi del contemporaneo. Questi i soggetti principali dell’antologia L’accumulazione delle distanze. Molti dei protagonisti dei racconti dell’antologia sono dei dropouts, dei freaks costretti a sperimentare varie forme di mutazione: nel corpo, nella mente. La mutazione fisica è quella più vistosa: quando il corpo perde i segni più evidenti di umanità. Come accade ne "L'accumulazione delle distanze", dove l'energia scaturita dalla perdita di un amore riesce a modificare al di là dell'umano la struttura stessa dei corpi dei due ex-amanti. Ma che la mutazione sia fisica o mentale poco importa. In tutti questi casi, i protagonisti-vittime dei racconti sono e restano dei dropouts. I loro corpi, trasformati in corpi oltre-umani, continuano a desiderare il ritorno a una normalità diventata impossibile. Forse hanno scelto il cambiamento senza troppo valutarne le conseguenze, o forse il cambiamento è stato scelto per loro, così che loro possono solo accettarlo inevitabilmente. In ogni caso, dopo, non saranno più gli stessi; dopo, la consapevolezza della loro natura di mutati sarà il male di vivere che dovranno affrontare. Qualsiasi vita resti loro da vivere. |
La felicità della macchina morbida |
Che accade ai tessuti in eccesso rimossi dal corpo di un paziente durante un’operazione di chirurgia plastica?
Si distruggono, risponderebbe un qualsiasi medico. Ma non è questa la risposta che avremmo a Vita Nova, la clinica di chirurgia plastica tra collina e lago, sopra al Lago Maggiore.
La felicità della macchina morbida è una storia ambientata nell'Italia contemporanea; una storia noir, con tinte black. E la carne è la vera protagonista della storia. La carne dei corpi uniti nel sesso, ma anche quella scartata dai corpi estesi degli obesi, e quella manipolata nella chirurgia plastica. Ė la carne che cresce e si riproduce cercando di ricomporsi in un corpo che non è più corpo umano. Ė carne mutante che incontra la tecnologia e si trasforma in opera d'arte, maestosa e misteriosa, e mostruosa. La felicità della macchina morbida racconta lo sviluppo di un'ossessione. Faber è affascinato dalla carne. E nella clinica di chirurgia plastica in cui lavora trova carne in quantità. Approfitta delle signore in carne in transito nella clinica, ma gli piace anche esplorare le altre forme più segrete della carne che la clinica gli offre. Fin quando i suoi esperimenti con la carne lo spingono a valicare un limite. E oltre quel limite, la carne che seduce diventa carne che cattura, carne che sa infliggere dolore, carne traditrice, carne che lo trascina in un vortice di passioni molto più torbide di quelle cercate e volute. Gli si rivela una carne senza ritorno. Non è più Faber a fare esperimenti con la carne; è la carne che sperimenta Faber. |