Is there a body in this body?
can we really state that the electronic highways and the virtual culture, are just sophisticated systems in charge for the dissolution of our body and of the experience of reality?
can we really state that the electronic highways and the virtual culture, are just sophisticated systems in charge for the dissolution of our body and of the experience of reality?
In dealing with multimediality and multimedial texts we are often struck by the fact that thick layers of meanings tend more and more to grow around words such as media, multimedia and multimedial communication. But the word Multi ─ more than one ─ does not really tell us much about the relations among the ‘things’ that are somehow joined together, or about those things themselves.
Riuscirà la narrativa ipertestuale, nata e cresciuta sul Web, a soppiantare il libro? E quali conseguenze avrà sui nostri processi cognitivi la rappresentazione del sapere in forma ipertestuale?
Lo compriamo, lo vestiamo con colori nuovi, lo coccoliamo, lo ricompriamo sempre più piccolo, sempre più multifunzionale, col maxi-display a colori e videocamera incorporata. Uno non ci basta, ne vogliamo due, tre: per il lavoro, per gli amici, per i pochi intimi. Ormai è talmente parte della nostra vita che soltanto una manciata di irriducibili riesce a farne a meno, e diventa quasi impossibile pensare a un mondo senza cellulari. Eppure, questa mania per il cellulare che, a ben vedere, ha quasi le forme dell’ossessione, è recente, recentissima. Non occorre andare troppo indietro nel tempo per ricordare un’epoca senza cellulari. Bastano dieci anni. A quei tempi lo squillo dei cellulari era un evento raro. Chi li possedeva era guardato con sospetto, fastidio quasi. Che ci faranno? Ci chiedevamo. Con chi parleranno? Che interesse avranno ad essere sempre rintracciabili?
I 365 modi dell’amore Con Gioia mi piace sperimentare. Mi aveva detto «Scoprimi!» un certo numero di volte. «Scoprimi!» guardandomi con aria di sfida. Scoprire significa: togliere ciò che nasconde, protegge; rivelare, far capire, arrivare a conoscere ciò che prima … Continued
Ci siamo conosciuti guardandoci. Senza parole. Io affacciato in finestra, lei di fronte, incorniciata nella sua. Eravamo troppo lontani per sentirci o per distinguere i dettagli di un sorriso, di uno sguardo. Ci guardavamo e basta. Poi è successo tutto in fretta. Potrei dire, brevemente: ci guardavamo, molto. Guardarla era diventata un’abitudine per me, forse una necessità. Poi ci siamo incontrati. Mi ha parlato. Dopo, altre parole, un invito. Un altro. E il resto. Come altro avrebbe potuto finire, secondo voi?
Patagonia: dancing with the icebergs L’avvicinamento al fronte del ghiaccio. Lago Argentino, Patagonia. Estate. Freddo. Inverno. Il ghiaccio è celeste, trasparente, brillante, ma non è una questione di luce. E’ per via della pressione, dicono. In realtà non so capire … Continued
In cargo verso la Patagonia Il viaggio è quello su una nave cargo che fa spola tra Puerto Montt e Puerto Natales, un paese quasi inaccessibile da terra e vicino alla punta estrema di quella landa cilena che confina con … Continued
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Le effemeridi della luna nera Scende la sera e da qui, oltre i vetri della finestra, oltre il muro di cinta della villa, vedo nuvole basse, lunghe, colorate di rosso. Tra non molto arriveranno gli ospiti. Le mie guardie si … Continued