Thomas Erben Gallery
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Helena Almeida Pintura Habitada

Helena Almeida Pintura Habitada e altre opere dal 1975 ad oggi.
La prima mostra personale di Helena Almeida negli Stati Uniti passa in rassegna i suoi lavori fotografici in bianco e nero dagli anni ’70 ad oggi. Almeida, ora 67enne, è considerata una grande artista portoghese il cui lavoro è stato ampiamente esibito in Europa negli ultimi 30 anni.
Pintura Habitada, una serie di ritratti fotografici dal 1975, rappresenta l’artista dalla metà della sua statura e da dietro, mentre tiene un pennello, con il suo viso e la sua figura riflessi in uno specchio più largo della superficie della fotografia. Nello spazio dell’immagine ha inserito pennellate blu come se fossero eseguite da lei stessa nella fotografia, a volte coprendo la faccia, a volte commentando l’interrelazione tra le varie se stessa dipinte. In questo lavoro essenziale Almeida combina fotografia e pittura, indagando sulla tensione formale tra la piana concretezza della pittura acrilica e illusionistico spazio fotografico.
Creato nel contesto dei movimenti femministi degli anni ’70, questo lavoro riflette le idee diffuse sull’autorappresentazione e le immette nel dominio della pittura. Le fotografie di Almeida esistono in parallelo con quelle di Vali Export dello stesso periodo, in cui Export tratta il proprio corpo come parte del paesaggio umano – ad esempio come la linea del passaggio pedonale - aggiungendo pittura per produrre un impatto psicologico viscerale. Mentre artisti come Adrian Piper, Hannah Wilke e Martha Rosler entrano in contatto con lo spazio pubblico o culturale attraverso le loro performances, Almeida crea quasi tutti i suoi lavori nel suo studio. Là mette in scena un corpo posticcio in un vestito nero, memore dell’abito tradizionale delle donne portoghesi, deturpando gli indumenti con pittura e stoffa aggiunta. La riduzione delle tonalità della fotografia in bianchi e neri e l’eliminazione di ulteriori dettagli astraggono l’immagine enfatizzando il volume e la forma.
In A Casa del 1982, un’opera che misura 15 x 10 cm., la mobile silouette di Almeida striscia leggermente una coda nera a spirale che finisce con la forma di una casa. Dentro de Mim del 2000 presenta l’immagine tagliata dell’artista scalza. Ella mostra la pianta del piede destro allo spettatore che regge uno specchio rettangolare. La contrapposizione tra i buchi nel pavimento e i loro riflessi nello specchio creano uno spazio distorto che ricorda il Costruttivismo russo.
La sua ricerca sul sé combinata con la riduzione del linguaggio visivo rende l’opera unica e riconoscibile all’istante. Il formalismo essenziale che Almeida ha sviluppato in una camera privata del suo studio concede al suo lavoro forza e immediatezza.

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