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Galleria Antonella Nicola Via Baretti 3, 10125 Torino
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Italia
Tel.++39 011 6503978
Fax++39 011 6686210
Orario: martedì-sabato 15.00-19.30 Contatto: Antonella Nicola
E-mail: a_nicola@libero.it
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Galleria Antonella Nicola |
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Daniela De Lorenzo - Thomas Eller
Daniela De Lorenzo, artista fiorentina, presenterà per l’occasione un lavoro fotografico incentrato sul tema dell’identità: si tratta di una serie di cinque autoritratti in bianco e nero in cui la sparizione del volto conduce a un momento di straniamento, di allontanamento. Partendo dal movimento che si compie volgendo la testa in altra direzione come a causa di una improvvisa distrazione (così suggerisce il titolo dell’opera in questione) e dilatando il tempo a un attimo infinito o al contrario accelerandolo vorticosamente, accade che il volto svanisca, s-figuri - nel senso di perdita della sua riconoscibilità.
Il tempo è protagonista anche nel secondo lavoro presentato dove una bambina viene colta nel momento del gioco, quando salta ruotando su se stessa a 360°. La dilatazione compone qui un’immagine sovrapposta: dal movimento, dal caos generato dalla rotazione della bambina, alcuni elementi restano fissi nell’immagine, immobilizzati in un eterno presente in cui la leggerezza dell’infanzia sembra per un momento arrestarsi di fronte alla inconscia consapevolezza del futuro.
In entrambi i lavori il movimento compiuto, un movimento circolare, a tutto tondo, implica, oltre che un tempo dell’immagine, bidimensionale, anche una dimensione spaziale, un luogo in cui avviene un’azione, uno spostamento del corpo in avanti e in dietro, una terza dimensione.
Thomas Eller, originario di Coburg (Germania), vive e lavora a New York. Espone per questa personale una serie di lavori in cui lo spiazzamento dello spettatore avviene nel momento in cui si entra in relazione con l’oggetto, che scoppia ingigantendosi a dismisura. Gli oggetti su cui viene focalizzata l’attenzione sono parte del quotidiano, sono riconoscibili come tali in quanto appartenenti ad uno specifico contesto e aventi una dimensione e una connotazione precise. L’identità dell’oggetto esiste nel momento in cui avviene il riconoscimento dello stesso. Ma lo spostamento della percezione ad una dimensione gigantesca, comporta una sorta di rovesciamento: l’oggetto diventa protagonista, pare mostruosamente vivo: è lui a riconoscere e a generare un gioco di sguardi e rimandi con lo spettatore. E’ un movimento di andata e ritorno, reciproco, che entra in relazione con lo spazio esterno. Più che fotografie, i lavori di Thomas Eller sono sculture. Il titolo di ogni lavoro è testimone nella sua composizione strutturale della complessità di questo rapporto tra immagine riconosciuta e “riconoscente” ; è testimone di una ricchezza barocca, dell’esplosione di un’abbondanza, di un lusso. Ogni elemento è rigorosamente costruito (nell’opera e nel titolo) con un preciso disegno.
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